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Final Fantasy I-VI Pixel Remaster: La Recensione

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Poche serie possono vantare di essere entrate nella storia e nella leggenda, e soprattutto di essere così amate come Final Fantasy, e dato il numero di riedizioni, remake e remaster che abbiamo avuto nel corso degli anni, Square Enix ne è pienamente consapevole. Purtroppo, spesso, questi remake e riedizioni hanno scelte di qualità e design discutibili, che i fan più puristi ed irriducibili hanno spesso lamentato, criticato ed addirittura boicottato. 

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Rispetto, Fedeltà e Dignità per la Storia del Gaming 

Potremmo dire che, quasi a tale scopo, ossia per quello più nobile della preservazione del medium; nonché per consegnare un’enciclopedia dal valore inestimabile ai puristi e nostalgici della “Fantasia Finale”, sia stata partorita la Final Fantasy I-VI Pixel Remaster. 

La raccolta, come da titolo, raggruppa i primi sei giochi in un unico e conveniente pacchetto; (con anche la possibilità di acquistarli singolarmente), in un’ottica di massimo rispetto e fedeltà alle versioni originali del Nintendo Entertainment System e del Super Nintendo Entertainment System; il tutto senza dover rinunciare ai miglioramenti alla “quality of life” che ha contraddistinto l’ultimo ventennio di evoluzione del gaming

Originariamente rilasciate separatamente su Steam e dispositivi mobile tra luglio 2021 e febbraio 2022, queste versioni includono una grafica in pixel smussata ed aggiornata, (da qui il nome), e la famosissima e “sacra” colonna sonora del mitico compositore Nobuo Uematsu, totalmente riarrangiata dall’orchestra per l’occasione. Completano il quadro tutto l’insieme dei bilanciamenti precedentemente accennati. I puristi ed i fans di vecchia data, quindi, possono tirare un sospiro di sollievo, Square questa non si è persa nei suoi voli pindarici o in improbabili aggiunte/variazione sul tema. La parola d’ordine è stata Fedeltà. Per la maggior parte degli aspetti, la raccolta mantiene il rispetto per i giochi originali, introducendo al tempo stesso delle chicche extra per le versioni console, che aiuteranno a presentare questi classici ai nuovi arrivati. 

Final Fantasy Pixel Remaster. Credit Square Enix 56755

Lo diciamo subito, i giochi che beneficiano di più della limatura grafica, sono ovviamente i più vecchi, quindi i primi tre capitoli. Che si giochi su Switch, PC o su PS4 tutto sembra esattamente come l’avevamo lasciato: l’effetto nostalgia è perfettamente riuscito, tutto è curatissimo ed esattamente uguale al grande sogno che il genio di Hironobu Sakaguchi ci aveva regalato negli anni ‘90; eppure c’è quel qualcosa in più, lo si avverte, ma è un qualcosa di elegante e sottile, che fortunatamente non imbastardisce né sminuisce la portata dei grandi classici originali, ma anzi li valorizza e li ammoderna il giusto. 

Gli sprite dei mostri e dei personaggi appaiono più nitidi e smussati che mai e gli sfondi più dettagliati riempiono l'intero schermo di colori vividi. Anche l'interfaccia utente è stata semplificata in tutti e sei i giochi e presenta due tipologie: moderno, (che ha ricevuto non poche critiche nella versione Steam/mobile), e la nostra preferita, il nuovo carattere in stile pixel, perfettamente azzeccato. Sebbene questa nitida estetica retrò sia stata in prima linea durante la campagna marketing di Square Enix, la parte più impressionante del pacchetto, come già detto, è la colonna sonora. La musica orchestrata aggiunge tutta l’epicità tipica della serie e valorizza l’atmosfera e le battaglie in un modo quasi inedito: non abbiamo potuto fare a meno di alzare il volume durante ogni combattimento e durante l’esplorazione dei dungeon. Provare per credere: dal menù è possibile passare in qualsiasi momento dal nuovo arrangiamento alle musiche MIDI originali. Semplicemente un altro mondo.   

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Parliamo ora dei miglioramenti della qualità della vita a cui avevamo accennato: si passa dalla preziosa funzione del salvataggio automatico, alla possibilità di disattivare gli incontri casuali; fino ad arrivare a velocizzare i combattimenti ed aumentare a propria scelta sia i punti esperienza che i gil ricevuti alla fine di ogni scontro. Tutte queste possibilità abbattono le barriere all’entrata e creano un elevato grado di accessibilità per qualsiasi neofita che abbia la voglia di scoprire l’origine della saga; in attesa dell’attesissimo XVI° capitolo.  

Ora proveremo a fare una disamina di ciascun gioco, per vedere quanto effettivamente gli aggiornamenti abbiano impattato su ogni singolo capitolo: 

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