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Intel Core i5 2500K e i7 2600K su chipset P67: Analisi e Prestazioni delle CPU Sandy Bridge - Nuovi processori con architettura Sandy Bridge

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Nuovi processori con architettura Sandy Bridge

La linea di processori sandy bridge riprende la nomenclatura introdotta con le cpu Nehalem, piuttosto ostica per gli utenti. Una delle maggiori lamentele formulata dal pubblico a riguardo, è 'impossibilità di distinguere dalla sigla del processore le caratteristiche tecniche del processore, non ultimo il numero di core presenti. La strategia di Intel è stata quella di utilizzare una nomenclatura trasparente rispetto all'utente per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, fornendo all'utente soltanto la classe o la fascia di interesse del processore in questione. In particolare il modificatore rimane diviso in i7, i5 e i3, identificando le tre fasce, rispettivamente Performance, Mainstream ed Entry. Troviamo poi la sigla del processore, anticipata da un numero che individua la generazione. Con Sandy Bridge siamo alla seconda generazione di CPU Intel Core. Segue infine un suffisso che identifica alcune caratteristiche particolari di un processore.

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La distinzione tra i7, i5 ed i3 è stata effettuata ancora una volta per numero di Core/Thread. Troviamo quindi 4Core/8Thread per le CPU i7, 4Core/4Thread per i5, quindi senza la tecnologia HyperThreading, ed infine 2Core/4Thread per le cpu i3. Cambia inoltre la cache, 8MB, 6MB e 4MB rispettivamente, e le frequenze di esercizio. Tutte le cpu dispongono di grafica integrata, con frequenze più elevate per le cpu i7. Nel caso delle cpu Sandy Bridge gli utenti dovranno fare particolare attenzione al suffisso presente nella sigla. Tutti coloro che vorranno sfruttare appieno le potenzialità di queste CPU, dovranno puntare alle CPU con suffisso K, vale a dire quelle con moltiplicatore “completamente” sbloccato. Per queste cpu il massimo moltiplicatore è in realtà 57x, ma come avremo modo di approfondire nel capitolo sull'overclocking, corrisponde anche alle massime potenzialità di Sandy Bridge. Purtroppo nessun overclock sarà disponibile per le CPU i3, grossa delusione per chi puntava ad una cpu di fascia bassa.
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Altri suffissi disponibili sulle CPU Sandy Bridge sono “S”, per le cpu caratterizzate dal miglior rapporto prestazioni/consumi (grazie a cpu selezionate con VID più bassi), e “T”, per le cpu a basso consumo, ma con frequenze di esercizio più basse.

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Una differenziazione da far notare riguarda le tecnologie integrate nei vari processori, a seconda anche del suffisso e dell'utenza target. La più rilevante è sicuramente l'assenza della tecnologia VT-d nelle CPU K, quelle che ormai potremmo definire come dedicate agli overclocker. Tale tecnologia è importante per chi utilizza sistemi virtualizzati, permettendo un incremento delle prestazioni nelle operazioni di I/O dalle periferiche. Evidentemente Intel ha scelto di precludere la possibilità di effettuare overclock consistenti a chi utilizza le CPU per scopi professionali o aziendali, scelta tutto sommato condivisibile e consistente con gli interessi sia dell'utente, sia di Intel stessa.

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Prima di passare ad un approfondimento delle novità delle CPU Sandy Bridge diamo uno sguardo alle novità macroscopiche che possiamo riconoscere già dalla struttura del chip. La forma del die delle cpu Sandy Bridge, e in particolare delle CPU quad core, vede i 4 core al centro ed affiancati, mentre nella parte sottostante troviamo la cache L3 condivisa. A sinistra dei core troviamo l'area dedicata alla grafica 3D, mentre a destra la parte dedicata all'I/O, corrispondente al vecchio NorthBridge delle piattaforme Core 2, denominata ora System Agent. A differenza delle precedenti CPU Clarkdale, anch'esse realizzate a 32nm (almeno per il core) e con grafica integrata (a 45nm), ora tutte le unità sono integrate in un unico chip realizzato a 32nm e sono collegate internamente da un bus ad alta velocità. Mentre prima il chip dedicato alla grafica integrava anche il memory controller, rallentando l'accesso alla memoria da parte della cpu a causa del bus interno di comunicazione tra cpu e gpu, ora CPU, GPU e System Agent condividono tutti la stessa cache e, grazie al bus interno, possono comunicare molto più velocemente anche con la memoria.

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Nelle prossime pagine analizzeremo meglio le novità introdotte nella cpu, mentre lasceremo l'analisi tecnica e prestazionale della GPU ad una recensione che pubblicheremo nei prossimi giorni.

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