Intel lancia la nuova architettura Sandy Bridge su piattaforme con il nuovo socket LGA 1155 e chipset della serie 6, rimpiazzando la fascia media del mercato con i primi quad core realizzati a 32nm. Analizzeremo nel corso di questa recensione i miglioramenti architetturali introdotti e le prestazioni raggiunte con la nuova serie di processori. Testeremo in particolare le CPU i7 2600k e i5 2500k.
Pubblicità
Introduzione
Circa un anno fa Intel ha lanciato le prime CPU a 32nm. Il debutto è avvenuto sulla piattaforma LGA 1156 con le CPU Clarkdale. Queste CPU dual core hanno visto l’introduzione di una GPU direttamente nella CPU, spostando di fatto la grafica integrata dal chipset al processore. Intel ha scelto di integrare in Clarkdale il memory controller (IMC) insieme alla GPU, separando le due unità, CPU e GPU+IMC, in due chip distinti all’interno dello stesso package. Una delle principali controindicazioni nell’accorpamento dell’IMC alla GPU integrata è stato un aumento delle latenze di accesso alla memoria da parte della CPU e del sistema in generale, rispetto alla controparte Bloomfield per LGA 1366 e Lynnfield per LGA 1156, con memory controller integrato direttamente nella CPU. Nonostante ciò, grazie al processo produttivo a 32nm, Intel è riuscita a regalare alle CPU Clarkdale frequenze di lavoro piuttosto elevate, ottime capacità di overclock, e consumi molto contenuti, con un’efficienza prestazionale davvero degna di nota. Molti utenti hanno sperato in un passaggio al processo 32nm anche per le CPU quad core, che avrebbe consentito di abbassare i consumi e migliorare le frequenze di esercizio. Ad un anno di distanza Intel si appresta finalmente a lanciare il nuovo processo produttivo anche per le CPU quad core, accompagnandole come per i Clarkdale con una GPU integrata, ma migliorando sostanzialmente le prestazioni del memory controller e introducendo miglioramenti abbastanza radicali anche nella CPU, con un conseguente aumento dell’IPC (Instructions Per Cycle). Il tutto è stato realizzato su un unico chip a 32nm, introducendo importanti novità architetturali.
La nuova architettura è stata associata ad una piattaforma rivisitata rispetto alla precedente generazione, mantenendo il concetto di Platform Controller Hub (PCH) ma con alcuni cambiamenti che hanno necessitato un cambio di socket. Intel ha quindi introdotto una nuova serie di motherboard, quindi, con socket LGA 1155 e la nuova serie di chipset P67 e H67, con controller Sata III e USB 3.0 finalmente integrati. Analizzeremo meglio nel corso della recensione tutte le novità introdotte.
- Indietro
- Avanti >>