Nelle settimane scorse Intel ha presentato ufficialmente un nuovo processore desktop. Esso rappresenta il top gamma per l'architettura Sandy Bridge su socket 1155. Il Core i7-2700K è di fatto un piccolo step evolutivo del precedente i7-2600K che andrà ad affiancare. Lo abbiamo testato per voi in questa recensione.
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Abbiamo avuto già modo di analizzare in maniera approfondita in un precedente articolo della nostra testata l'architettura Sandy Bridge al suo debutto nel mercato desktop, vi invitiamo pertanto a rileggerlo per capirne tutte le feature principali:
Intel Core i5 2500K e i7 2600K su chipset P67: Analisi e Prestazioni delle CPU Sandy Bridge
Il nuovo microprocessore Intel Core i7-2700K, sostanzialmente ricalca tutte le caratteristiche tecniche relative al modello i7-2600K fatta la sola eccezione per quanto riguarda la frequenza operativa. Questa nuova CPU lavora ad una frequenza di 3,5 GHz e grazie alla modalità "Turbo Boost" può arrivare fino alla frequenza di 3,9 GHz su singolo core.
Rispetto al suo predecessore Core i7-2600K ha pertanto una frequenza superiore di 100 MHz. Come da tradizione Intel degli ultimi periodi, l'indicazione "K" è sinonimo che indica la presenza di moltiplicatore sbloccato. Il Core i7-2700K è dotato anche lui di quattro core e grazie alla tecnologia Hyper Threading è in grado di eseguire otto thread simultaneamente. La CPU integra 8 MB di cache L3, una Intel HD Graphic 3000 ed il concetto di Platform Controller Hub (PCH).
Il System Agent si occupa della gestione del Memory Controller, con latenze ridotte rispetto al memory controller delle CPU Clarkdale e comparabili rispetto a quelle delle CPU Lynnfield, della gestione delle 16 linee PCI-Express 2.0, generalmente separate in 2 linee x8, del controller dell’uscita a video, integrato nella CPU per risparmiare potenza nelle piattaforme notebook, e, non ultimo, dell bus DMI che interconnette la CPU con il chipset (o Platform Controller Hub) H67, P67 e Z68. Interessante notare come System Agent, Core e GPU hanno differenti alimentazioni e anche frequenze di clock, per una gestione del tutto indipendente.
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